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Il Consiglio di Stato riammette 250 studenti alla Facoltà di Medicina

Professione Redazione DottNet | 08/10/2019 19:33

E' la sconfitta del numero chiuso. La sentenza "si fonda anche sul fatto che per l'anno accademico 2019/2020 il ministero ha aumentato di 1.600 i posti disponibili"

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di 250 studenti ammettendoli alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dopo che erano stati esclusi in seguito al test d'ingresso sostenuto lo scorso anno. "Tale aumento non soltanto èindice del sottodimensionamento dei posti sin qui disponibili nell'offerta formativa, ma sembra anche più aderente ai prevedibili fabbisogni sanitari futuri", scrivono i giudici nelle motivazioni. Gli avvocati del network legale di Consulcesi che hanno rappresentato i ricorrenti sottolineano che la sentenza "si fonda anche sul fatto che per l'anno accademico 2019/2020 il ministero ha aumentato di 1.600 i posti disponibili".

"Questa sentenza, che arriva esattamente alla vigilia degli scorrimenti delle graduatorie, mette automaticamente in discussione anche il numero dei posti stabilito per l'anno accademico 2019/2020", commenta Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi. E conclude: "Il diritto allo studio non può essere limitato.   La selezione dei più capaci e meritevoli deve essere fatta durante il corso di studi e non affidata alla cabala di quiz commissionati a una società privata. Per il momento, in attesa che questo avvenga, l'unico modo per gli studenti di esercitare il loro diritto è quello di andare davanti agli organi della giustizia amministrativa".  La decisione del Consiglio di Stato sui 250 studenti ammessi alla Facoltà di Medicina, è contenuta in quattro diverse sentenze che contengono le medesime motivazioni, le numero 06936/2019, 06940/2019, 06942/2019, 06934/2019.

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La sentenza del Consiglio di Stato che accoglie il ricorso degli studenti di Medicina è la conferma dell' ennesimo pasticcio all' italiana in cui quello che aveva la pretesa di essere un grande progetto di selezione si traduce in una contestazione legale e una marea di scartoffie. Siamo di fronte alla solita complicazione degli affari semplici di cui, intanto, ne fanno le spese gli organici dei nostri ospedali in attesa di professionisti che non riusciamo a reclutare". Con queste parole il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, accoglie la notizia della riammissione da parte della Magistratura amministrativa di 250 studenti esclusi dalla frequenza della facoltà di Medicina e Chirurgia in seguito al test di ingresso sostenuto lo scorso anno.

"Questa vicenda è la dimostrazione di quello che insisto col sostenere ormai da tempo - prosegue il Governatore -. Non ha alcun senso selezionare ragazzi con i test d' ammissione. Una prova mirata alla conoscenza di nozioni generali non può individuare un valido sanitario alla conclusione delle superiori; è giusto lasciare l' opportunità di frequentare il corso di studi a tutti i giovani che aspirano a questa professione. I veri medici, infatti, si selezionano sul campo. La necessità di medici nelle nostre corsie è una priorità che certamente non è risolta dal numero chiuso".

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